ETC (Exchange Traded Commodities)
Torna all'indiceETC: cosa sono? Significato
Come gli EFT, gli ETC sono strumenti finanziari ibridi a
Come gli EFT, gli ETC sono strumenti finanziari ibridi a
Per analizzare le caratteristiche di questo strumento, soffermiamoci anzitutto sull’acronimo ETC e sul suo significato. La denominazione completa è Exchange Traded Commodities e fa riferimento ai titoli emessi da società veicolo (SPV – Special Purpose Vehicle) a fronte dell’investimento diretto in materie prime o in contratti derivati. Nel primo caso, gli ETC sono detti physically-backed. Gli ETC sono strumenti che replicano le performance di specifiche commodities o di indici di materie prime. Le tipologie di asset includono i metalli preziosi, i prodotti agricoli, i metalli industriali, i combustibili fossili, i prodotti agricoli e di allevamento. Nel caso dei metalli preziosi, gli ETC riflettono l’andamento del prezzo spot, mentre gli ETC petroliferi e legati, in generale, a materie prime energetiche e agricole seguono, si solito, l’andamento dei rispettivi future. A seconda del tipo di collateralizzazione, gli ETC si definiscono:
fisici (garantiti dal deposito fisico della commodity)
totalmente collateralizzati (basati su Swap)
ETC sui future (soggetti a sostituzione dei contratti, con l’eventuale possibilità di conseguire profitti e perdite rolling).
Gli ETC, in Borsa Italiana, vengono scambiati sul segmento ETF plus. Il trading delle materie prime con ETC in borsa può riferirsi anche a indici, sottoindici e indici forward di commodities. In base alla tipologia di asset, cambia anche il tipo di garanzia. Nel caso di una quota ETC sull’oro, essa può coincidere col deposito di oro fisico. Diverso è il caso degli ETC petroliferi per cui si ricorre a garanzie su prestiti, depositi in contanti o titoli. Gli ETC in borsa sono scambiati come azioni. Come nel caso degli ETF, per gli ETC esiste un mercato primario, riservato agli intermediari autorizzati, e un mercato secondario o mercato di quotazione. Il mercato primario offre anche la possibilità di sottoscrivere gli ETC physically-backed in natura. Più in generale, i titoli sono sottoposti a procedura di sottoscrizione e rimborso su base giornaliera al valore ufficiale. Tale procedura è soggetta ad arbitraggi per favorire l’allineamento fra il prezzo sul mercato secondario e il valore di mercato delle commodities sottostanti.
A differenza degli ETF, i titoli Exchange Traded Commodities non rientrano nella definizione di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio). Si tratta, infatti, di titoli di debito validi per un periodo di tempo illimitato. Oltre a non avere scadenza, consentono di investire su una materia prima specifica: non sono soggetti, infatti, al vincolo di diversificazione che interessa, al contrario, gli ETF. Veniamo ora alle somiglianze. Oltre a essere accomunati dalla gestione passiva, i due strumenti prevedono logiche di negoziazione simili. Gli ETC non distribuiscono dividendi ma, come nel caso degli ETF, consentono in casi specifici la vendita allo scoperto e le operazioni basate sul leverage. Non prevedono, inoltre, commissioni di entrata, uscita e performance.
Il profilo di rischio degli ETC si differenzia in modo sostanziale rispetto agli ETF. A differenza dei fondi comuni di investimento, i titoli Exchange Traded Commodities non sono protetti ed espongono l’investitore al rischio emittente, oltre che alla volatilità dei prezzi, alle oscillazioni delle valute e ad altre incognite. A complicare le previsioni sugli ETC è anche il ricorso ai contratti futures e il rischio che il prezzo dell’ETC sia disallineato rispetto al prezzo spot delle commodity. L’uso dei contratti future sulla materia prima permette di accedere a un rendimento assoluto, determinato da varie componenti. La prima è il rendimento spot, dato dall’oscillazione del prezzo del future. Gli ETC consentono, inoltre, di accedere al rendimento del collaterale e al rendimento associato al rolling, ovvero alla sostituzione dei contratti in scadenza. A seconda dei casi, questo può essere negativo (riporto) se il contratto in scadenza ha valore più basso, o positivo (deporto) nel caso inverso.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso. Un investimento è soggetto al rischio di perdita. Rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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