Dal 1974, il controllo delle attività di Borsa in Italia è affidato alla Consob. Il suo obiettivo è tutelare gli investitori e assicurare la trasparenza e l’efficienza del mercato mobiliare. Non solo: allo stesso ente spetta la tutela del risparmio pubblico che, dal 1983, entra a pieno titolo fra i compiti distintivi della Consob. Cosa è, più nel dettaglio, questo organismo, come agisce e quali sono le sue funzioni?
La Commissione nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) è l’organismo di vigilanza del mercato finanziario in Italia. È un’autorità amministrativa indipendente dotata di una propria personalità giuridica ed agisce in piena autonomia. Le funzioni della Consob si svolgono di concerto con la Banca d’Italia e in collaborazione con altri enti istituzionali: fra questi si segnalano il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari, la Guardia di Finanza e l’Autorità Giudiziaria.
Da regolamento la Consob coopera con numerosi soggetti internazionali ed è membro dell’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati che raggruppa le autorità nazionali dei vari Stati membri dell’Unione. Fa parte inoltre della IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e coopera con il Comitato di Basilea, il Financial Stability Board, l’OSCE e la WTO.
La Consob in Italia è l’ente incaricato di vigilare sulle attività di Borsa, sull’operato degli intermediari finanziari e delle società di gestione dei mercati. Si occupa di regolamentare i servizi di investimento, verificando il rispetto degli obblighi informativi delle società quotate. Vigila inoltre sullo svolgimento delle negoziazioni, sulle modalità esecutive dei contratti e sulla qualità dei prezzi, accertandosi che riflettano l’andamento del mercato. La Consob ha funzioni di tutela degli investitori e agisce con l’emanazione di norme volte a proteggere gli investitori e a sanzionare eventuali scorrettezze e condotte illecite. È incaricata di autorizzare i programmi relativi alle offerte pubbliche di vendita e i documenti relativi alle offerte pubbliche di acquisto.
La Commissione nazionale per le Società e la Borsa si fa garante della trasparenza dei mercati, vigilando sulla correttezza degli operatori coinvolti per favorire l’efficienza e lo sviluppo del mercato mobiliare italiano. Va sottolineata, inoltre, l’importanza della Consob per i consumatori: le sue funzioni si estendono infatti al controllo del risparmio pubblico e delle relative operazioni. Fra i suoi compiti c’è lo sviluppo della cultura finanziaria dei risparmiatori e la verifica della trasparenza delle informazioni rivolte al pubblico risparmio.
Le decisioni della Consob spettano alla Commissione, organo dotato di struttura collegiale e composto da quattro membri e un presidente. La nomina avviene per decreto del Presidente della Repubblica su proposta del presidente del CdM. Attualmente, la normativa Consob stabilisce che il Presidente e i quattro commissari restino in carica per 7 anni senza possibilità di rinnovo del mandato. Il regolamento Consob assegna alla direzione generale il compito di assistere la Commissione nell’esercizio delle sue funzioni e di coordinare le diverse strutture.
Dal punto di vista organizzativo la Consob si articola in 10 Divisioni nell’ambito delle quali sono coordinati 41 uffici: Informazioni emittenti, Corporate Governance, Mercati, Intermediari, Ispettorato, Studi, Amministrazione, Strategie regolamentari, Tutela del Consumatore ed Infrastrutture informative. L’organigramma si articola in ulteriori 4 uffici coordinati nell’ambito della Consulenza legale e in 9 uffici non coordinati. Complessivamente, l’ente occupa oltre 600 persone fra impiegati e funzionari. La sede principale si trova a Roma, con una seconda sede operativa a Milano.
La Commissione nazionale per le Società e la Borsa viene istituita nel 1974, assumendo le funzioni prima attribuite al Ministero del Tesoro in materia di controllo delle società quotate in borsa e dei fondi mobiliari. La nascita della Consob in Italia persegue l’obiettivo di affidare il controllo del sistema borsistico a un ente indipendente ed altamente specializzato.
Nel 1983 la normativa Consob attribuisce all’ente il controllo delle operazioni relative al risparmio pubblico, sancito dalla legge n. 77. Nel 1985, la legge n. 281 accresce l’autonomia e l’indipendenza dell’ente. Nel 1991 la Consob acquisisce ulteriori poteri di controllo in virtù della legge n. 1: più nello specifico, la Commissione ottiene la supervisione delle Società di intermediazione mobiliare (SIM), istituite nell’occasione col compito di contrastare il fenomeno dell’insider trading. La normativa Consob beneficia di un’ulteriore evoluzione nel 1998 con l’emanazione del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF) che ne aumenta il peso dal punto di vista istituzionale.
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