Piano di Accumulo in ETF a zero commissioni.

Inizia a investire in ETF in modo automatico e senza complicazioni.

Con il nostro Piano di Accumulo in ETF puoi partire con poco: senza costi, senza vincoli, e con strumenti intuitivi che ti supportano durante il tuo percorso.

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Si applicano Termini e Condizioni. Rimborso delle commissioni condizionato all'attivazione di un Piano di Accumulo.

Come aprire un PAC in ETF a zero commissioni.

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I vantaggi di un PAC a zero commissioni.

  • Zero costi, zero vincoli, zero complicazioni.

    Inizia con solo 50 euro e investi a zero commissioni negli ETF “Promo PAC”, senza vincoli o penali d’uscita. Il PAC in ETF su Conto Titoli è pensato per far lavorare ogni euro investito in modo semplice e trasparente, senza sprechi o barriere all’ingresso. Ideale per iniziare a investire con piccoli importi mensili, mantenendo sempre la libertà di gestire il piano come vuoi.

  • Esperienza semplice e fluida.

    Dall’apertura del piano all’acquisto mensile, ogni operazione è veloce, intuitiva e senza complicazioni. La piattaforma è progettata per garantire la massima semplicità, con assistenza sempre disponibile. In più, grazie al regime amministrato, non devi occuparti di dichiarazioni fiscali: pensiamo a tutto noi.

  • Gli strumenti del mestiere, nelle tue mani.

    Con Conto Titoli sei tu ad avere il controllo sui tuoi investimenti: in ogni momento puoi selezionare gli ETF che ti interessano utilizzando gli strumenti avanzati che trovi in piattaforma e costruire la tua strategia con fiducia.

  • La costanza che ti porta risultati.

    Investi ogni mese in modo ricorrente, con la tranquillità di un piano che ti aiuta a costruire buone abitudini finanziarie nel tempo. Il PAC in ETF è flessibile e si adatta ai tuoi obiettivi e alla tua capacità di risparmio. Una struttura semplice che incentiva la continuità, lasciandoti sempre il pieno controllo.

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Raggiungi i tuoi obiettivi di investimento con il Piano di Accumulo in ETF: è semplice, conveniente e senza costi grazie agli ETF a zero commissioni.

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Investire comporta variazioni di valore: potresti ottenere meno di quanto investito. Consulta l’informativa sui rischi per dettagli.

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Termini e condizioni

  • Considerazioni Fiscali e Legali
    • I benefici fiscali dipendono dalle tue circostanze personali e possono cambiare.
      • Ti consigliamo di consultare un consulente finanziario indipendente se non sei sicuro che un investimento sia adatto alle tue esigenze.
  • Cosa si intende per Rischio d’Investimento?

    Il rischio d’investimento si riferisce alla possibilità che il valore dei tuoi investimenti fluttui. Questo può significare guadagni, ma anche perdite. È il compromesso per cercare rendimenti più elevati nel tempo.

  • Gestione del Rischio

    In Moneyfarm, lavoriamo con te per personalizzare gli investimenti in linea con i tuoi obiettivi finanziari, la tua tolleranza al rischio e il tuo orizzonte temporale. La diversificazione è fondamentale: distribuire gli investimenti tra diverse classi di attività può aiutare a gestire il rischio.

  • Performance Passate e Future
    • Performance Passate: I rendimenti storici non garantiscono risultati futuri.
      • Performance Simulate: Eventuali proiezioni sono illustrative e non costituiscono indicatori affidabili di risultati effettivi.
      • Performance Future: Le previsioni sono speculative e non devono essere considerate garanzie.
  • Come Varia il Rischio a Seconda del Prodotto
    • Gestione Patrimoniale: Flessibili ma esposti alla volatilità del mercato e alla tassazione sui guadagni.
      • Piano Pensione (PIP): I contributi e i prelievi hanno implicazioni fiscali e i rendimenti possono variare in base alle performance degli investimenti sottostanti. Il capitale accumulato potrebbe diminuire.
      • Investimenti Assicurativi: Le polizze multiramo, che combinano una componente assicurativa con investimenti in strumenti finanziari, sono esposte a rischi di mercato. Le polizze ramo I offrono maggiore stabilità ma possono subire impatti da tassi di interesse bassi.
      • Conto Titoli: Investire in titoli individuali comporta un rischio di mercato significativo, influenzato dalle performance delle aziende e dalle condizioni generali di mercato. La diversificazione è fondamentale per ridurre il rischio.
      • Mercato Primario: Gli investimenti in strumenti del mercato primario, come obbligazioni o azioni di nuova emissione, possono offrire opportunità di rendimento ma comportano rischi legati alla solvibilità dell’emittente e alle fluttuazioni del mercato secondario.
  • Tipi di Rischio d’Investimento
    • Rischio di Capitale: Il valore dei tuoi investimenti potrebbe diminuire, il che significa che potresti ricevere meno di quanto hai investito.
      • Rischio di Mercato: I prezzi degli investimenti possono fluttuare a causa delle condizioni di mercato, cambiamenti economici o eventi globali.
      • Rischio di Inflazione: Se i rendimenti non superano l’inflazione, il tuo potere d’acquisto potrebbe diminuire nel tempo.
      • Rischio di Liquidità: Alcuni investimenti potrebbero essere più difficili da vendere rapidamente senza influire sul loro valore.
      • Rischio di Performance: I rendimenti possono variare tra i fondi, anche con obiettivi simili, a seconda della strategia e delle condizioni di mercato.
      • Rischio di Tasso di Interesse: Le variazioni dei tassi di interesse possono influire sui rendimenti degli investimenti, in particolare per obbligazioni e strumenti a reddito fisso.
  • Il Tuo Ruolo come Investitore

    Comprendere la tua tolleranza al rischio e i tuoi obiettivi finanziari è cruciale. Mantenere gli investimenti a lungo termine può aiutare a mitigare le fluttuazioni del mercato a breve termine.

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Domande frequenti.

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Utilizzate gli ETF smart beta?

Quando selezioniamo gli ETF da inserire nei portafogli dei nostri clienti utilizziamo un processo molto rigoroso. I fattori che teniamo in considerazione sono i costi, la liquidità, il provider (cercando di garantire un’ampia diversificazione) e il tipo di replica, senza precluderci la possibilità di selezionare smart Beta (scelta che abbiamo peraltro fatto in passato).

Uno degli aspetti problematici degli smart Beta è che la strategia quali-quantitativa ha un costo più elevato rispetto agli ETF normali e quindi rende più difficile giustificarne l’utilizzo nell’ambito della nostra strategia complessiva.

Occorrerebbe inoltre sottolineare come non tutti gli smart beta sono considerati adeguati ai clienti privati (come ad es. quelli con benchmark non pubblici). Detto questo riteniamo che questi strumenti garantiscano una grande flessibilità di gestione e non escludiamo di utilizzarli nei portafogli se si verificano le condizioni adatte.

Cosa sono gli Etf smart beta?

Gli Etf smart beta sono dei particolari Etf che inseriscono dei particolari fattori “intelligenti” nel rapporto tra l’ETF e il suo indice di riferimento (benchmark). La presenza di uno smart beta rende più articolato il rapporto tra un Etf e il suo sottostante. Le variabili sono moltissimi: per fare un esempio esistono degli ETF Smart Beta detti Equal Weight che danno più spazio all’interno del paniere agli strumenti con minor capitalizzazione. Ci sono poi Etf che puntano a contenere il rischio o che inseriscono la valutazione di alcuni valori fondamentali nella valutazione dei titoli che si inseriscono in portafoglio. La presenza di questi fattori determina un discostamento tra la distribuzione dell’indice di riferimento e gli strumenti contenuti nell’Etf. Gli Etf smart beta garantiscono grande flessibilità nell’impostazione della strategia. Lasciando aperte numerose possibilità all’investitore.

Esistono gli Etf sulle materie prime come oro e petrolio?

Certamente. Gli Etf sono un ottimo strumento per investire sulle materie prime, estremamente pratico ed efficiente. Esistono Etf sull’oro, Etf sul petrolio, Etf sull’acqua e altri Etf che invece investono in un paniere di materie prime diverse.

Come funziona la tassazione degli Etf?

Agli ETF viene applicata la normale tassazione italiana per gli investimenti finanziari un’aliquota pari al 26%, sui redditi da capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria. Eccezion fatta per gli ETF che investono in titoli pubblici italiani (obbligazioni e altri titoli di cui all’art. 31 DPR 601/1973) ed equiparati e derivanti da titoli pubblici di Stati esteri appartenenti alla cosiddetta White List. Ad essi continua ad applicarsi l’aliquota del 12,5%. Anche in questo caso la tassazione degli Etf non differisce da quella degli altri investimenti. Investire in Etf attraverso una Gestione patrimoniale garantisce poi un ulteriore vantaggio: si possono compensare rendimenti o perdite dell’intera gestione, creando in questo modo ulteriore efficienza.

Cosa sono gli ETF a replica fisica e a replica sintetica?

Non tutti gli ETF, per replicare il proprio indice di riferimento, acquistano la totalità dei titoli presenti in un indice (così detta replica fisica). Alcuni strumenti selezionano un campione di titoli che sia in questo caso rappresentativo dell’indice (replica sintetica). In questo caso il valore degli ETF può anche divergere dal benchmark.

Che vantaggi fiscali posso ottenere aprendo una Gestione Patrimoniale in Etf?

Il vantaggio di aprire una gestione patrimoniale in Etf è la possibilità di compensare plusvalenze e minusvalenze. Questo vuol dire che al 31 dicembre di ogni anno si valuterà il risultato della gestione nel suo insieme e la base soggetta all’imposta sarà solo l’eccedenza positiva. In caso di risultato negativo nel suo insieme la minusvalenza potrà essere riportata a nuovo fino al quarto anno fiscale successivo, avendo in questo modo l’effetto di un credito d’imposta.

Posso compensare le minusvalenze e le plusvalenze degli ETF?

Le plusvalenze di ETF sono considerate “redditi di capitale”, mentre le minusvalenze di ETF sono considerate “redditi diversi”. In Italia possono essere compensati solamente redditi di stessa natura, per cui non è possibile compensare plusvalenze e minusvalenze tra ETF.

Le minusvalenze degli ETF (al pari di quelle dei fondi comuni di investimento) possono eventualmente essere compensate con plusvalenze derivanti da altri strumenti finanziari quali Azioni, Obbligazioni, Certificates, ETC.

Alternativamente si può investire in un portafoglio di ETF attraverso una gestione patrimoniale.

Quanto costa un ETF?

Il costo attribuibile all’ETF e’ il cosidetto TER (Total Expense Ratio; Costo Totale). ETF diversi hanno costi diversi che dipendono principalmente dalla tipologia di costruzione (fisica o sintetica), dalla liquidita’ dell’indice di riferimento e dalle strategie commerciali della casa prodotto. Ci sono diversi costi legati alla detenzione di un ETF e, piu’ l’ETF e’ complicato, piu’ questi costi rischiano di essere nascosti o difficlmente calcolabili.

La cosa piu’ importante da prendere in considerazione rimane il Tracking Error che rappresenta la vera misura del costo dello strumento come scostamento (generalmente negativo) dalla performance netta dell’indice di riferimento. Oltre a questo va tenuto in considerazione che talvolta l’investitore in ETF ha altri rischi oltre alla performance dell’indice di riferimento e difficilmente le case prodotto restituiscono le remunerazione per quei rischi (come il rischio di credito del collaterale) e anche questo va considerato nell’analisi del costo/ Tracking Error e quindi nella scelta degli strumenti.

Per ogni ETF che consigliamo MoneyFarm analizza tutto il dettaglio dei costi che generalmente vanno ricostruiti a livello del prospetto dello strumento e parlando con la casa produttrice. A livello piu’ superficiale le case prodotto pubblicano quello che e’ un TER massimo applicabile che e’ da utilizzare come guida per una prima valutazione.

Tipicamente il TER espresso dalle case prodotto (e poi effettivo) varia da 0,15% dell’investito per gli ETF che replicano indici obbligazionari, a circa 0,20% per gli azionari, allo 0,50% per gli ETF con strategie più complesse su indici meno liquidi come quelli dei mercati emergenti o materie prime.

In genere i portafogli costruiti da MoneyFarm hanno un costo degli ETF (TER ponderato degli strumenti) intorno a 0.20%/0.30% a seconda del portafoglio e della diversificazione.

Oltre a queste spese esistono i costi di negoziazione che pero’ non sono parte del costo specifico dello strumento.

Quale è la fiscalità degli ETF?

In Italia, gli ETF sono sottoposti al regime fiscale previsto per la tassazione dei proventi da partecipazione degli Organismi d’Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) e sono tipicamente soggetti ad un aliquota sostitutiva del 26%.

Gli ETF che investono in titoli pubblici italiani ed equiparati e derivanti da titoli pubblici di Stati esteri appartenenti alla cosiddetta White List sono soggetti ad un’aliquota del 12,50%.

Come selezionate gli ETF?

Il processo di selezione degli ETF va in parallelo con il processo di costruzione dei portafogli. Una volta selezionati i pesi delle Asset Class da inserire nei portafogli viene deciso uno o più indici che rappresentano quella determinata Asset Class nel portafoglio considerando le caratteristiche del portafoglio tra cui il numero massimo di strumenti disponibili. Stabilito l’indice, si passa a selezionare qual è il miglior ETF sul mercato che segue l’indice selezionato.

I principali criteri che consideriamo per valutare la qualità di un ETF sono i seguenti, ordinati per importanza:

  • ✓
    Tracking Error: cioè differenza tra la sua performance (al lordo delle fee) e la performance dell’indice di riferimento.
  • ✓
    Costruzione dell’ETF: tendiamo a privilegiare gli ETF a costruzione fisica anche se, talvolta per benefici di liquidità, costo e Tracking Error selezioniamo quelli sintetici.
  • ✓
    Collaterale: soprattutto negli Etf sintetici è fondamentale valutare i titoli posti a collaterale nello strumento.
  • ✓
    Liquidità: Cerchiamo di includere strumenti che siano il più possibile liquidi. Questo è un fattore determinante da considerare nella rischiosità dello strumento.
  • ✓
    Costo: il costo rimane una componente rilevante nella valutazione degli Etf.
  • ✓
    Affidabilità della casa produttrice: è importante considerare la loro affidabilità e il loro interesse a proseguire nel business degli Etf e sponsorizzare i prodotti che costruiscono.

Tutti questi fattori vengono valutati e monitorati nel corso del tempo con analisi sottoposte al Comitato d’investimento della società e approvate dal Consiglio di Amministrazione.

Perché consigliate gli ETF?

I punti a vantaggio degli ETF sono: bassi costi, trasparenza, diversificazione e liquidità. Un ETF, ad esempio, permette di investire sui mercati globali con una commissione circa dello 0,2% e può essere comprato e venduto in ogni momento in cui la borsa è aperta. I tradizionali fondi comuni di investimento, al contrario degli ETF, hanno costi decisamente maggiori perchè si propongono di battere un indice di riferimento tramite una gestione attiva, ma le statistiche dimostrano che solo una minoranza riesce ad avere una performance superiore al benchmark e quindi i rendimenti spesso non giustificano le alte spese di gestione.

Cosa è un ETF?

Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Fund) sono fondi comuni di investimento che replicano l’andamento di un indice (ad esempio S&P500, FTSE MIB ecc.) e sono scambiati in borsa. Per maggiori informazioni su questo e altri termini consulta il glossario.

Gli ETF in portafoglio sono quotati sul mercato regolamentato di Borsa italiana?

Si, tutti gli ETF in portafoglio sono quotati sul mercato regolamentato di Borsa italiana.